Un nuovo diritto del lavoro per nuove relazioni industriali

Prof. Pietro IchinoProsegue il secondo semestre della scuola di politica con la lezione del Prof. Pietro Ichino,
Un nuovo diritto del lavoro per nuove relazioni industriali“,
che sarà introdotta e coordinata dal direttore del Tirreno, Roberto Bernabò.

L’incontro, gratuito ed aperto al pubblico, si terrà

venerdì 6 aprile 2012 alle ore 17.00
presso la Sala Capraia della Camera di Commercio di Livorno

Pietro Ichino, Professore di diritto del lavoro presso l’Università Statale di Milano, Avvocato, Editorialista del Corriere della sera, è attualmente membro della Commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato. Ichino ha spesso sostenuto tesi scomode per l’establishment, di sinistra e di destra, contribuendo in modo incisivo all’evoluzione del sistema italiano delle relazioni industriali e raccogliendo tanto consensi ed entusiasmo quanto critiche e contestazioni.

L’incontro partirà dal libro “Inchiesta sul lavoro” attravero il quale il professore risponde a tutte le obiezioni e le accuse ricevute in questi ultimi anni, affrontando i temi fondamentali del lavoro in Italia. E grazie ad analisi precise ed esempi concreti mette a nudo i meccanismi segreti di un sistema drammaticamente ingessato, prigioniero dei propri tabù e delle proprie caste.

Un paese in cui vige un regime di vero apartheid tra lavoratori protetti e non protetti, dove agli stabili regolari è riconosciuta una sorta di job property, mentre agli outsiders e ai new entrants, ben che vada, si offrono soltanto i posti di serie B, C e D, con un futuro pensionistico misero, destinato a maturare soltanto dopo i settant’anni.

Un sistema chiuso, incapace di attrarre quegli investimenti stranieri che, invece, oggi costituiscono la sola opportunità per tornare a crescere.

Pietro Ichino delinea anche una serie di proposte semplici e incisive per il futuro: dall’introduzione di un modello di flexsecurity di ispirazione scandinava, a una vera e propria rivoluzione nel sistema delle relazioni industriali. Un cambio del paradigma con cui guardare al mercato del lavoro.

Una trasformazione necessaria per il paese, di cui né i sindacati né gli imprenditori né i politici né, soprattutto, i lavoratori devono avere paura. “Abbiamo un mercato del lavoro con molti gravi difetti – sottolinea Ichino – e a farne le spese sono per primi i lavoratori italiani“.

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