Scuola: Economia civile

COMUNICATO STAMPA
Beni relazionali e felicità pubblica: uno sguardo all’economia civile“: alla scuola di ideaLi, lunedì 16 gennaio alle 17, alla Camera di Commercio di Livorno interviene Stefano Zamagni professore di economia politica all’università di Bologna e presidente dell’agenzia per il Terzo Settore.

Stefano Zamagni professore ordinario di Economia Politica all’Università di Bologna (Facoltà di Economia) e Adjunct Professor of International Political Economy alla Johns Hopkins University, Bologna Center sarà ospite alla scuola di ideaLi e interverrà sul tema “Beni relazionali e felicità pubblica: uno sguardo all’economia civile”. L’incontro che sarà coordinato da Piergiorgio Curti di ideaLi si terrà lunedì 16 gennaio alle 17 alla Camera di Commercio di Livorno.

Zamagni si è laureato nel 1966 in Economia e Commercio presso l’Università Cattolica del
Sacro Cuore (Milano), e dal 1969 al 1973 si è specializzato all’Università di Oxford (UK)
presso il Linacre College. Prima di Bologna, ha insegnato all’Università di Parma e dal
1985 fino al 2007 ha insegnato all’Università L. Bocconi (Milano) come professore a
contratto di Storia dell’analisi economica.

Le sue attività accademico amministrative spaziano in una pluralità di
direzioni, fra le quali si segnalano la Vice-presidenza della Società Italiana degli
Economisti (1989-92); la Presidenza della Facoltà di Economia dell’Università di Bologna
(1993-96); la Direzione del Corso di Master Universitario in Economia della
Cooperazione dell’Università di Bologna (dal 1996). Dal 1997 al 2000 è stato Presidente
del Corso di Diploma Universitario, oggi Corso di laurea, in Economia delle Imprese
Cooperative e delle Organizzazioni Non Profit, istituito presso la Sede di Forlì della
Facoltà di Economia dell’Università di Bologna e dal 1997 – sempre in Forlì – è Presidente
del Comitato Scientifico di AICCON (Associazione Italiana per la Cultura Cooperativa e
delle Organizzazioni Non Profit). E’ stato direttore (2002-2008) del Comitato Scientifico
della Scuola Superiore di Politiche per la Salute, Università di Bologna. E’ presidente (dal
2007) dell’Agenzia per le ONLUS, Milano.

“Il modo in cui i frutti della crescita economica legata all’utilizzo delle nuove tecnologie infotelematiche, vengono ripartiti tra tempo e denaro – cioè tra avere più tempo libero da un lato e avere più denaro da destinare al consumo dall’altro – è oggi la vera sfida per le società avanzate. La sfida di ieri riguardava piuttosto il riparto tra reddito da destinare al consumo e reddito da destinare all’accumulazione del capitale ” dice Zamagni.

Non ci può essere relazionalità senza comunicazione, cioè senza la messa in comune di uno sfondo condiviso, all’interno del quale si crea un linguaggio comune. Tale connotazione del bene relazionale è oggi diventata così rilevante che perfino la sfera dei beni privati ne risente in misura crescente.
“Si pensi all’enorme importanza delle strategie di comunicazione e di scambio dialogico tra produttore e cliente, con le quali il primo cerca di calarsi sempre più nella situazione del secondo allo scopo di catturarne le attenzioni – continua Zamagni – quelli relazionali sono beni che tendono ad aumentare il loro valore con l’uso. La loro “utilità marginale” è infatti crescente, a differenza dei beni privati per i quali essa è normalmente decrescente. In questo senso gli asset relazionali hanno molte caratteristiche in comune con le virtù civiche: il loro valore aumenta con l’esercizio, ma si deprezzano con il non uso. Meno tempo investo con gli amici, più mi costerà costruire un nuovo rapporto di amicizia o tenere in vita quello esistente, e di conseguenza minore diventa il costo dei beni sostituti: un tale meccanismo fa sì che il “consumo” di beni relazionali possa progressivamente diminuire..”

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